
Il 92% delle intervistate – emerge dalla ricerca – ha sentito parlare di fibroma uterino, ma spesso lo identifica erroneamente con un tumore maligno: la parola “cancro” è infatti la più ricorrente, seguita da “massa”.
Il fibroma uterino, o mioma, è un tumore benigno che interessa fino al 40% delle donne durante la vita fertile: 24 milioni in Europa, 3 milioni solo in Italia. Ha origine dal muscolo uterino, e si caratterizza per la presenza di cellule fibrose più abbondanti rispetto a quelle muscolari.
Così non è sorprendente che sull’andamento della patologia ci siano molte informazioni parziali e, addirittura, convinzioni errate: se l’86% delle donne sa che il fibroma uterino causa dolori e può avere conseguenze sulla gravidanza e sulla fertilità (83%), ben il 73% è convinta che porti alla formazione di altri fibromi, che possa trasformarsi in un tumore maligno o che possa avere come conseguenza (per il 38%) l’asportazione delle ovaie.
Ma sono altrettanto significativi anche i dati secondo cui il 71% delle italiane ritiene che la patologia obblighi a un intervento chirurgico importante e il 60% che comporti l’asportazione dell’utero. Una sorta di percezione di una “inevitabilità” terapeutica invasiva, a fronte invece di una realtà che offre molte opzioni di cura personalizzabili”, come evidenzia Paola Parenti, Vice President DoxaPharma.
